Concordo su tutto quanto ha scritto Antonio.
Troppi condizionamenti nella nostra personale economia, vita personale e sociale, dettati dalla cultura occidentale attraverso i media. Da quando nei cellulari esistono anche i gps ormai sanno anche quando andiamo al bagno......
Personalmente, la sera faccio delle 'battaglie' in casa, per poter mangiare la cena tutti insieme intorno al tavolo, parlare di cosa è successo nel giorno, di cosa non và, sorridere insieme di un fatto accaduto a me o a te. Quando ci riesco noto che il beneficio è comune e condiviso, ci alziamo dalla tavola col sorriso, stanchi come sempre ma col sorriso.
Come ripeto spesso a mia moglie: basta poco, che ce vò???
Piena solidarietà ad Antonio e chi come lui sta affrontando momenti difficilissimi.
Io che anni fà ero infastidito dai pochi soldi in tasca con uno stipendio statale, oggi mi sento un privilegiato continuando a lavorare, come pure mia moglie. Al 2013 riesco ancora ad portare in vacanza tutta la famiglia, riesco a mandare mio figlio in palestra tutti i mesi. Certo, come tutti faccio i miei calcoli cercando le offerte per risparmiare su tutto, la benzina la metto da me e dove costa meno, rinuncio da anni (ormai senza tante fatiche) a comprare prodotti alla moda –abbigliamento, tecnologia, mangiare…- pubblicizzati in tutte le salse, il necessario lo prendo sempre dove costa meno. Ogni anno spero di poter continuare a fare la stessa vita di prima, ma è una sfida. Vi confesso pure che mi sto ritagliando tempo e competenze lontane dal mio lavoro, per continuare a portare soldi a casa sempre, in caso di problemi improvvisi nel mio ufficio.
Anche io credo che con meno ore passate a lavoro ne guadagnerebbe la qualità di vita di tutti. Anche con meno medicine ingurgitate, meno stress nel traffico, meno chili sulla pancia, meno soldi in diete per dimagrire….Antonio, non penso sia anacronistico credere che si viveva meglio quando uno dei genitori stava a casa. Con il tempo a casa nell’economia domestica mia madre risparmiava anche soldi: costruiva borse con strisce dalle buste di plastica, il pan grattato lo faceva con il pane avanzato, la pizza e la pasta le faceva in casa, il sugo in conserva lo facevamo in casa…..
Ricordo con piacere le ultime vacanze di Pasqua, passate da parenti fuori Roma. A pasquetta, ospiti da amici di mio cugino, ho notato da parte di tutti la voglia di stare in compagnia, il desiderio di momenti rilassati in amicizia, la ricerca di serenità e tranquillità che Antonio descrive per la sua famiglia. L’ho trovata in tante persone, diverse tra loro, lontane per residenza e conosciute pochi minuti prima.
Non credo sia stata una magia della Pasqua.
Proprio stamattina mio figlio, accompagnandolo a scuola, in macchina mi ha detto:
‘Papà, perché non stabiliamo una regola nuova? un giorno a settimana vieni tu a prendermi a scuola quando esco. Mi piacerebbe’.
Voglio mantenere la promessa a mio figlio.
In bocca al lupo, Scuffia.
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La lettura allena la mente, che riesce a comprendere meglio la realtà.