cassadisintossicazione

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scuffia
00giovedì 11 aprile 2013 12:23
Come alcuni sanno sono sottoposto al regime di cigs da ormai un bel pò. Negli ultimi due mesi quasi a ore zero, avendo lavorato solo 4 giorni.

Le tante ore libere mi hanno consentito, per così dire, di riappropriami del mio tempo che ora posso dedicare, oltre alla vana ricerca di un impiego migliore, anche per fare tutte quelle cose che mi piacciono. Sport, volontariato, ma anche cura della casa e della famiglia.

Si perchè ho riscoperto in questi giorni, mai noiosi, quanto tempo assorba la cura vera e costante della famiglia. Sembrerà banale, lo sò, ma vi assicuro che nel turbine quotidiano messo in moto dai tempi dettati dal lavoro, dal necessario bisogno di lavorare di entrambi i coniugi, si perde in breve il senso e il motivo per cui stiamo lavorando: la famiglia.

Non voglio scendere in particolari e lascio a voi derimere i vantaggi che può portare alla famiglia l'avere sempre a casa uno dei due genitori, per esempio. Bisognerebbe riconsiderare il modus vivendi dei nostri genitori e nonni, dove il papà lavorava e la mamma accudiva casa e educava figli. Non voglio fare discorsi anacronistici e misogini ma credo che la nostra società sarebbe migliore se o la madre o il padre stessero a casa per lavorare "sulla" famiglia e non "per" la famigila.

Se il lavoro di mia moglie assicurasse un reddito sufficiente a garantire una vita dignitosa a tutta la famiglia, sarei ben felice di fare il "donno" di casa. Ci perderei forse in benessere materiale, ma sono convinto che mia moglie e i miei figli ci guadagnerebbero in termini di qualità della vita. E anche io.

Un abbraccico a tutti [SM=x648653]


fatmax81
00giovedì 11 aprile 2013 12:41
Purtroppo la situazione italiana va sempre peggio, anzichè uscire.
Le manovre economiche fatte nei mesi scorsi, hanno solo portato a consolidare i conti facendoli pagare a chi invece aveva bisogno di respiro. Mi spiace davvero un casino x te , anche io ho amici a casa con una famiglia, ed è brutta la situazione, soprattutto quando non riesci a dare il pane a tuo figlio.... Ti sono vicino.

Ma questa non è la sede di cui parlare di questo direi :D


Detto questo concordo su tutta la linea, ci sono giorni che x fare questo e quello , arrivi a casa "com'è andata amore?" "bene e a te?" "Bene" e sei talmente stanco, stufo della giornata che ti appiccichi alla tv e non sai piu cos'è avere una relazione sociale.
La famiglia, gli affetti, come dici tu sono sono le cose x cui sudiamo e lavoriamo e smadonniamo, e molto spesso non le apprezziamo nemmeno o non le diamo il giusto valore.

Avere il tempo di assaporare certe cose e certi momenti è importante e Va ritagliato, come anche avere il tempo di fare quei 2 lavoretti di casa che rimandi da 3 mesi in attesa del "appena ho 10 minuti lo sistemo" ....

:D
John P Ryan
00giovedì 11 aprile 2013 16:27
Un affettuoso abbraccio Antò, da chi ha avuto la fortuna di incontrarti di persona.

Paolo

rf74
00venerdì 12 aprile 2013 00:04
Anto hai perfettamente ragione, non sai quante volte faccio questo discorso con la mujer e la famiglia... purtroppo un pò ci hanno voluto portare a questo... [SM=g27816]

Un Abbraccio Amico mio e spero che tutto si evolva per il meglio nel minor tempo possibile! [SM=g8095] [SM=x648637]
Bob_65
00venerdì 12 aprile 2013 08:04
Tieni duro e pensa che "adda passà" [SM=g27811]

[SM=x648625]
tekne66
00venerdì 12 aprile 2013 11:55

Concordo su tutto quanto ha scritto Antonio.

Troppi condizionamenti nella nostra personale economia, vita personale e sociale, dettati dalla cultura occidentale attraverso i media. Da quando nei cellulari esistono anche i gps ormai sanno anche quando andiamo al bagno......

Personalmente, la sera faccio delle 'battaglie' in casa, per poter mangiare la cena tutti insieme intorno al tavolo, parlare di cosa è successo nel giorno, di cosa non và, sorridere insieme di un fatto accaduto a me o a te. Quando ci riesco noto che il beneficio è comune e condiviso, ci alziamo dalla tavola col sorriso, stanchi come sempre ma col sorriso.
Come ripeto spesso a mia moglie: basta poco, che ce vò???

Piena solidarietà ad Antonio e chi come lui sta affrontando momenti difficilissimi.
Io che anni fà ero infastidito dai pochi soldi in tasca con uno stipendio statale, oggi mi sento un privilegiato continuando a lavorare, come pure mia moglie. Al 2013 riesco ancora ad portare in vacanza tutta la famiglia, riesco a mandare mio figlio in palestra tutti i mesi. Certo, come tutti faccio i miei calcoli cercando le offerte per risparmiare su tutto, la benzina la metto da me e dove costa meno, rinuncio da anni (ormai senza tante fatiche) a comprare prodotti alla moda –abbigliamento, tecnologia, mangiare…- pubblicizzati in tutte le salse, il necessario lo prendo sempre dove costa meno. Ogni anno spero di poter continuare a fare la stessa vita di prima, ma è una sfida. Vi confesso pure che mi sto ritagliando tempo e competenze lontane dal mio lavoro, per continuare a portare soldi a casa sempre, in caso di problemi improvvisi nel mio ufficio.

Anche io credo che con meno ore passate a lavoro ne guadagnerebbe la qualità di vita di tutti. Anche con meno medicine ingurgitate, meno stress nel traffico, meno chili sulla pancia, meno soldi in diete per dimagrire….Antonio, non penso sia anacronistico credere che si viveva meglio quando uno dei genitori stava a casa. Con il tempo a casa nell’economia domestica mia madre risparmiava anche soldi: costruiva borse con strisce dalle buste di plastica, il pan grattato lo faceva con il pane avanzato, la pizza e la pasta le faceva in casa, il sugo in conserva lo facevamo in casa…..

Ricordo con piacere le ultime vacanze di Pasqua, passate da parenti fuori Roma. A pasquetta, ospiti da amici di mio cugino, ho notato da parte di tutti la voglia di stare in compagnia, il desiderio di momenti rilassati in amicizia, la ricerca di serenità e tranquillità che Antonio descrive per la sua famiglia. L’ho trovata in tante persone, diverse tra loro, lontane per residenza e conosciute pochi minuti prima.
Non credo sia stata una magia della Pasqua.


Proprio stamattina mio figlio, accompagnandolo a scuola, in macchina mi ha detto:
‘Papà, perché non stabiliamo una regola nuova? un giorno a settimana vieni tu a prendermi a scuola quando esco. Mi piacerebbe’.
Voglio mantenere la promessa a mio figlio.

In bocca al lupo, Scuffia.
s.milan
00giovedì 18 aprile 2013 00:39
Ciao Scuffia!
Con il pensiero che la tua situazione si risolva presto, ti dico che condivido in pieno il tuo post!
Avere la possibilità, ma più che altro il tempo per curare la famiglia e la casa credo sia un'opportunità che abbia un enorme valore aggiunto, proprio sotto l'aspetto della qualità della vita.
Mi ricordo quand'ero bambino e mio papà faceva i turni: la settimana delle 14-22 era un po' così perchè magari lo vedevo al volo al ritorno da scuola mentre alla sera ero già a letto, però quando faceva la mattina era tutta un'altra musica!
Questi pensieri mi rattristano, perchè in un futuro so che non potrò essere così presente dato che il mio orario è immancabilmente 8.30-17.30 con mezz'ora di scooterone (45 minuti con Mery) all'andata e al ritorno.
Ti dirò, inoltre, che neppure io disdegnerei l'attività di "casalingo", ovviamente se il reddito della controparte riuscisse a garantire la sussistenza! [SM=g27823]
Anch'io comunque sento che questi ritmi e questo stile di vita "non mi calzano", e spero che prima o poi qualcosa cambi... Chissà!
Credo, però, che il saper apprezzare questi momenti e il rendersi conto dell'importanza che hanno possa rappresentare un nuovo punto di partenza in un "domani" che si speri arrivi presto.
Di mio generalmente cerco di essere ottimista: un momento critico come lo è questo è un modo per "fare il punto" e può essere utile per renderci conto di quali siano le cose che effettivamente contano e abbiamo "perso". Il tutto nell'ottica di migliorarsi continuamente specie qando arriverà quel domani in cui si ricomincerà di nuovo.
'Notte a tutti e un grande in bocca al lupo ad Antonio! [SM=g27823]
Sandro
John P Ryan
00giovedì 18 aprile 2013 09:18
Spero nessuno se la prenda a male e nel rimanere nell'argomento, noto nei vostri interventi una certa propensione ad attendere tempi migliori.
Attendere...
Siate pur certi che se dipende da qualcun altro, i tempi migliori non arriveranno mai.
Dobbiamo impegnarci in prima persona per far si che migliorino.

Provate ad immaginare se tutti aspettassero tempi migliori: da dove dovrebbero venire? Dal cielo?

I tempi migliori verranno se tutti si dessero da fare almeno per i propri tempi migliori.
Come diceva Tekne, "basta poco che ce vò"?
Se usciamo di casa che la nostra porzione di felicità ce la siamo costruita, con un pasto tutti insieme, poi il sorriso trasmesso allo stressato di turno che ci taglia la strada, forse può far sorgere il dubbio al pirata della strada che qualcosa non va.
Si, sono idee utopiche ma potrebbero funzionare.
Io se mi devo arrabbiare con qualcuno che mi ha fatto un torto e questo qualcuno mi "affronta" col sorriso (non di scherno) sul viso, non sono capace di "aggredirlo" e cerco di essere "in tono" con l'altro.

Se attendete tempi migliori... rischiate di attendere e basta [SM=g27834]

Paolo [SM=x648637]
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