Costa concordia

Marco la tua analisi non fa una piega, anche io mi chiedo come sia possibile che la pinna stabilizzatrice sia perfettamente intonsa.
Il tracciato dice che in quel momento la velocità era di 2.9 nodi ma non credo che il problema fosse nella velocità, il problema è che la nave era troppo vicina e di notte in mare le distanze sono davvero illusorie. Poi basta un pò di brezza per far scarrocciare di una decina di metri una nave che ha una murata alta come un grattacielo...e la frittata è fatta.

Però da ex marinario vorrei rispondere a Vale: il ponte di comando, o plancia, di una nave grande e moderna come la Conocordia assomiglia molto alla sala controllo di cape canaveral...ma purtroppo non esiste sistema elettronico che possa prevedere e controllare il fattore umano; lo Human factor, tanto temuto in campo aeronautico può essere contenuto solo mediante una serie di controlli a cascata in modo da creare una serie di cancelli o filtri, fatti da persone o sistemi diversi. Purtroppo però l'incidente accade lo stesso, perchè?
Perchè un incidente di questa portata, ma anche quelli di minore portata, sono sempre conseguenza di più eventi concomitanti. Anni fa per esempio, si diceva che statisticamente per far cadere un aereo occorrevano almeno 7 eventi concatenati o concomitanti.

Per il disastro della Concordia le cose non cambiano molto. L'incidente non è colpa di mancanza di sistemi di controllo (che Concordia aveva in modo ridondante) e neppure del solo comandante (anche se la responsabilità penale è tutta sua); bisogna invece cominciare a capire che quella bestiolina di nave non doveva essere lì punto e basta (1° evento)! Dirò di più, qui abbiamo anche un caso evidente, o di lacuna in termini di regolamentazione, oppure (e purtroppo credo che sia così) di connivenza da parte delle autorità che dovevano far rispettare le regole.
Per prima la capitaneria di porto che non doveva permettere ad una nave del genere di avvicinarsi tanto a riva TUTTI I SANTI VENERDI'. Molti non lo sapranno, ma NON è consentito navigare a motore entro la linea dei 200 metri dalla costa; neppure con ul tuo gommoncino di 3 metri e 10 cv di motore...figuriamoci con una nave di 290 metri! Per chi contravviene le multe sono salate e vanno sul penale!
Come mai invece Concordia era a 200 metri dalla costa, o forse meno?

Sappiamo tutti come funziona qui in Italia, adesso daranno la colpa al comandante e sarà lui il capro espiatorio, non che sia innocente intendiamoci! Però qualche domanda la farei anche al comando della Capitaneria di porto del Giglio: come mai chiudevano un occhio, anzi entrambi, nei riguardi di questa consuetudine tanto pericolosa?
E ancora: andrei a fare anche qualche domanda ai dirigenti della Costa Crociere i quali sicuramente sapevano e acconsentivano per ragioni di pubblicità, di marketing e diprestigio (vedi il passagio di queste immense navi anche nella laguna di Venezia).

Sono molto amareggiato per questo drammatico avvenimento, prima di tutto per le persone che ci hanno rimesso la pelle, ma anche perchè tutto ciò getta discretido su tutta la marineria italiana, oltretutto in un momento tanto delicato quale stiamo vivendo.